Ai publivori più attenti non sarà sfuggita la pubblicità della nuova Panda Cross, e anche una certa frase a fine spot…
Torniamo indietro nel tempo. Nel 2013 Audi lancia lo spot incentrato sulla trazione integrale quattro, disponibile su molti suoi modelli. Il testo è il seguente:
“Una penisola lambita da tre mari, baciata dal sole 365 giorni l’anno; un popolo dal carattere caloroso e ospitale, amante del Bel Canto, famoso nel mondo per eleganza e stile. Qui, in una splendida cornice mediterranea, piccoli borghi pittoreschi si alternano a grandi città d’arte, dove storia e cultura s’incontrano. Fuori dai luoghi comuni, c’è un paese da esplorare.
Italia. Land of quattro.”
(Non te lo ricordi? Riguarda lo Spot Audi A4 quattro edition)
La pubblicità identifica nella penisola lo scenario ideale (frastagliato, a tratti selvatico, dal clima capriccioso) per testare le potenzialità dell’A4 quattro edition al di là dei luoghi comuni che si è soliti sentire all’estero: il sole 365 giorni l’anno, le grandi città d’arte, i piccoli borghi pittoreschi, l’amore per il Bel Canto (che nello spot è rappresentato dal rombo del motore).
Insomma, il messaggio pubblicitario invita a scavare al di sotto della superficie, a superare gli stereotipi per scoprire l’anima più autentica e ruvida del territorio; caratteristiche, queste, che appartengono anche all’auto e al suo sistema di trazione, come testimoniato dal claim finale “Italia. Land of quattro”.
Su questo background si va ad innestare lo spot Panda Cross, che è praticamente una risposta a distanza giocata sul piano dell’ironia. Non è un paragone diretto tra le due vetture ma piuttosto un abile sistema di riferimenti che punta a demistificare l’immagine dell’Italia creata da Audi, ma col sorriso sulle labbra. Lo speaker è l’immancabile Piero Chiambretti.
Analizzando punto per punto il testo:
“Ce l’hanno detto anche in tedesco: l’Italia è il paese del KUATRO PER KUATRO!”
Si inizia subito col botto. Tirare in ballo la Germania fa subito un certo effetto sulla mente di un italiano, per tutta una serie di situazioni (storiche, sportive, economiche) che vedono le due nazioni fronteggiarsi da molto tempo, con la Germania che ultimamente ha assunto un ruolo che potremmo definire di supervisione sull’Italia; anche in questo spot è lei a salire in cattedra e a dire allo Stivale ciò che esso stesso è.
Questo terreno comune tra speaker e destinatario crea a livello mentale un atteggiamento di cameratismo contro la Germania prima della classe.
Esagerato? Non direi.
Questa visione è alimentata dalla Germania stessa, con la comunicazione di diverse case automobilistiche spesso incentrata sull’unicità e l’elevata qualità dei prodotti Made in Germany (basti pensare al “Das Auto” di Volkswagen o al più recente “È una tedesca” di Opel, con tanto di testimonial teutonica in carne ed ossa).
La conseguenza è che scatta subito lo sfottò linguistico, con la pronuncia di “quattro per quattro” imitando la parlata tedesca.
“È un paese di foreste, di fango, di neve;”
A metà della frase la voce di Chiambretti ha un lieve cedimento verso la risata: sta ridendo della sua stessa imitazione o del paesaggio nordico che sta descrivendo, molto somigliante a quello mostrato da Audi per sfatare i luoghi comuni?
“Pensateci domani mattina quando guaderete un fiume per portare i bambini in piscina, o quando scenderete dalle montagne per fare la spesa, o magari quando proverete… A parcheggiare in centro?”
La presa in giro in questo passaggio raggiunge l’apice. È chiaro che le attività frenetiche quotidiane dell’italiano medio al quale parla Panda hanno poco a che vedere con le ambientazioni epiche ed il tono aulico di Audi, tant’è vero che l’unico contesto reale rappresentato in scena dal marchio italiano è un parcheggio in linea tra due auto, con i passanti che si voltano a guardare la manovra della Panda Cross come una sorta di miracolo.
Il messaggio è chiaro: alla gente comune non interessa una macchina per sfidare l’impossibile, vogliono soltanto un mezzo maneggevole, spazioso e versatile (ed ecco che lo spot mostra in modo chiaro e sintetico caratteristiche strutturali del veicolo come lunghezza, angolo di entrata e uscita); se questo mezzo è italiano tanto meglio, almeno stando al claim.
“Italia. Land of Panda”
Suona come una demarcazione del territorio, un meticcio mezza taglia che alza la zampa e la fa sullo stesso tronco d’albero preso di mira poco prima da un alano. Un invito ai tedeschi a non dettare legge su qualcosa che non potranno mai conoscere quanto un italiano: la vita in Italia.
Ma non è tanto una rivendicazione nazionalistica, è piuttosto l’espressione del nostro essere bonariamente cialtroni, dell’equivalenza (piuttosto opinabile in realtà) tra informalità e simpatia.
Finisce qui?
Non è detto. Nel 2006 a Los Angeles Audi ha ingaggiato una vero e proprio botta e risposta con BMW a suon di cartellonistica, sul quale si sono poi inseriti altri celebri marchi interessati alla lotta per la supremazia (almeno creativa). Vero è che il guanto di sfida è stato inizialmente lanciato da BMW ma il marchio a quattro cerchi non ha di certo lasciato cadere la provocazione.
Visti i trascorsi sarebbe davvero affascinante assistere ad un secondo capitolo delle “Ad Wars” e ad un terzo memorabile Italia-Germania!
Secondo te l’Italia è più land of quattro o land of Panda?
Dimmi la tua (senza buttarla su calcio o politica, please)!
Aggiornamento al 7 ottobre: Sembra che la versione ufficiale dello spot Panda non sia più disponibile su YouTube. Non solo: il link presente nell’articolo, che inizialmente rimandava allo spot giusto, adesso risultava collegato allo spot Audi. Che sia stato un tiro mancino della casa automobilistica tedesca?
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